Antonio Maria Pagano Presidente SIMSPe
Sergio Babudieri Direttore Scientifico SIMSPe
Sergio Babudieri Lorella Bacci
Giuseppe Caracciolo Giulio Di Mizio
Vito Fiore
Andrea Franceschini Luciano Lucania Giordano Madeddu Maria Laura Manzone
Maria Laura Manzone Irene Petruccelli
Marco Puggioni
Elena Rastrelli
Cecilia Sanna
Giulio Starnini
Manuela Vicentini
Mario Zanotti
Con l'emergenza pandemica oramai alle spalle, le prestazioni sanitarie all'interno dei 189 Istituti Penitenziari Italiani necessitano di un profondo rinnovamento organizzativo da attuare omogeneamente in tutti i Sistemi Sanitari Regionali. Purtroppo il prezzo pagato dall’assistenza sanitaria in carcere nel triennio dell'emergenza COVID è stato organizzativamente elevatissimo. I provvedimenti urgenti per favorire l’arruolamento di medici ed infermieri che sul territorio vaccinassero ed assistessero i pazienti COVID, hanno drasticamente favorito la riduzione diffusa dei medici penitenziari, probabilmente a causa di diversi motivi ma, certamente, con quello economico rimasto fortemente penalizzante per chi sceglie di prestare la propria opera all’interno delle mura penitenziarie. Siamo in una fase di transizione in cui appare mandatorio pensare rapidamente e proattivamente ad organizzazioni sanitarie il più omogenee possibile all'interno delle mura penitenziarie di tutte le regioni italiane.
Le patologie croniche psichiatriche, virali, cardio-respiratorie e metaboliche delle persone detenute, sono state e sono diffusamente trascurate nell'assoluta maggioranza dei casi ed il recupero delle attività necessarie al loro contrasto, anche solo ai livelli preesistenti la pandemia, appare oggi veramente problematico. La pandemia ci ha anche lasciato la coscienza certa della fragilità dei nostri sistemi sociali, segnatamente dalla sanità che, nel caso della Medicina Penitenziaria, si interseca con quelle altrettanto profonde del sistema giustizia.
Dobbiamo ripartire guardando al futuro, al futuro del settore di vita sociale nel quale siamo impegnati e per il quale spendiamo tante energie fisiche ed intellettuali. La pandemia oltre al disastro storico che tutti conosciamo, ci lascia in eredità anche una moltitudine di conoscenze scientifiche e tecniche farmacologiche, il cui impiego è già oggi e lo sarà sempre di più in futuro, a disposizione non solo delle Malattie Infettive ma anche di tutte le altre discipline.
Anche il sistema penitenziario ha rivelato nel periodo tutte le proprie fragilità e permeabilità e le perenni divergenze organizzative tra Amministrazione e Sanità all'interno degli Istituti non hanno certamente trovato soluzione durante l'emergenza.
Appaiono sempre più necessarie nuova sensibilità ed attenzioni della politica verso queste problematiche, ma l'enormità dei problemi sui tavoli nazionali ed internazionali, evidentemente acuiti dall'evento bellico, distolgono le attenzioni da queste situazioni già di per sé così complesse ed impegnative.
Nonostante tutto proviamo ad aggregarci, a discutere, a proporre idee e soluzioni, a richiedere chiarezza ed omogeneità nell'organizzazione del sistema, con l'unica finalità di rimettere l'Uomo al centro di ogni progetto.
L'evento verrà accreditato con crediti ECM in forma: residenziale. Come evento residenziale, potrà ospitare in sede, oltre alla faculty, un numero massimo di 200 partecipanti. Per i soci SIMPSe sarà fruibile anche come videoconferenza sincrona per permettere a un numero adeguato di utenti di partecipare all'iniziativa formativa.
HealthData Consulting S.r.l.
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